Il conguaglio è l’operazione con cui si calcola la differenza tra i consumi effettivi di luce e gas e quelli stimati dal distributore e fatturati nelle precedenti bollette. Solitamente, viene effettuato a fine anno per “pareggiare i conti” con il fornitore, che effettua il ricalcolo sulla base dei consumi reali dei dodici mesi precedenti. Nella maggior parte dei casi, una bolletta di conguaglio è più alta rispetto alle altre, in quanto i consumi stimati sono quasi sempre più bassi di quelli effettivi, sui quali possono incidere aspetti come un basso livello di efficienza energetica della propria abitazione o una tariffa non adatta alle abitudini di consumo. Se l’importo è troppo alto, sulla base del contratto sottoscritto e in accordo con il proprio fornitore, si può procedere alla rateizzazione del pagamento, soprattutto se il conguaglio è dovuto a un malfunzionamento del contatore o a un’assenza prolungata di lettura.
Se si riceve una bolletta troppo salata, la cosa migliore è mantenere i nervi saldi e verificare ogni aspetto del proprio contratto di fornitura. I motivi per cui si riceve un conguaglio possono essere:
- mancato invio dell’autolettura
- bassa efficienza energetica dell’abitazione
- tariffa non adatta alle proprie abitudini di consumo
- errore di fatturazione del fornitore
- guasto del contatore
Sostanzialmente, non esistono differenze tra il conguaglio della luce e quello del gas. Il primo però avviene molto più raramente del secondo, per una serie di ragioni:
- in assenza della tua autolettura gas periodica, il conguaglio avviene in maniera automatica. Il distributore, infatti, è tenuto a comunicare la lettura dei tuoi consumi al fornitore due volte l’anno. Questo significa che per i restanti mesi dovrai procedere con l’autolettura, in caso contrario il fornitore calcolerà le tue fatture in base ai consumi stimati.
- il conguaglio luce ha un funzionamento simile a quello del gas, ma a differenza di quest’ultimo la telelettura del contatore da parte del distributore ha frequenza mensile. A meno di casi particolari, quindi, non avrai bisogno di comunicare l’autolettura luce per fornire i tuoi consumi reali.
Per sapere se la bolletta che hai ricevuto è un conguaglio ti basterà controllare alla voce “Sintesi degli importi”, riportata sotto la data di scadenza.
La bolletta di conguaglio con acconto è una bolletta di tipo misto, che combina stime di consumo con i dati effettivi. Se vuoi che le tue stime di consumo siano precise devi fare l'autolettura. Non sai come farla? Dai un'occhiata alla nostra guida completa sull'autolettura della luce.
Mentre infatti la bolletta di conguaglio serve a compensare i consumi effettivi con i consumi fatturati, la bolletta di acconto è calcolata su una stima quando non è possibile leggere il contatore.
La bolletta di conguaglio con acconto viene allora usata solo in momenti particolari, per esempio per coprire determinati periodi in cui si è verificato un guasto del contatore o il fornitore non è stato in grado di accedere ai dati di lettura. In questo caso, i consumi stimati vengono pagati in anticipo (acconto).
Generalmente il conguaglio luce e gas viene effettuato una volta l’anno per regolarizzare la differenza tra l’importo pagato dall’utente e i consumi effettivi realizzati durante l’anno. Può anche avvenire in situazioni particolari, è il caso della voltura o della cessazione del contratto di fornitura. In caso di bollette molto alte si può richiedere una rateizzazione, verificando con il fornitore le regole indicate nel contratto.
Se hai ricevuto una bolletta particolarmente alta e dopo aver verificato tutte le condizioni hai riscontrato delle discrepanze, è probabile che ti trovi di fronte a un errore di fatturazione. Le situazioni in cui ti potresti ritrovare sono:
- Bolletta già pagata: puoi controllarlo velocemente scorrendo lo storico delle bollette online o verificando le bollette cartacee.
- Consumi errati: può accadere che il contatore riporti consumi sovrastimati.
- Servizi non richiesti: nel caso di accrediti per servizi non usati o non richiesti la cosa migliore è contattare subito il fornitore.
Una volta fatte tutte le dovute verifiche, sarà il momento di inviare un reclamo formale al fornitore, tramite una PEC o una raccomandata. Il fornitore avrà 40 giorni di tempo per rispondere, scaduti i quali sarà tenuto a versarti una serie di indennizzi per il ritardo nella prima bolletta utile:
- 25 euro per una risposta entro 80 giorni
- 50 euro per una risposta tra gli 80 e i 120 giorni
- 75 euro per una riposta oltre i 120 giorni
Nel reclamo dovrai inserire:
- i tuoi dati anagrafici (se sei tu il titolare della fornitura)
- il Codice POD per l’energia elettrica e il Codice PDR per il gas
- la spiegazione dell’errore e la richiesta che vuoi avanzare nei confronti del fornitore.
- qualsiasi elemento che attesti l’errore, a partire dalla copia della bolletta in questione.
Per evitare un salasso di fine anno, il consiglio è uno solo: controlla regolarmente le bollette! Fare tempestivamente l’autolettura è il metodo migliore per evitare sorprese spiacevoli. Se anche così pensi di aver speso troppo, puoi dare un’occhiata alle nostre offerte luce e offerte gas.