La voltura mortis causa è il processo che prevede il cambio di intestatario di una fornitura luce o gas richiesto dagli eredi di un defunto. Analogamente alla voltura standard, viene usata nei casi in cui si voglia cambiare l’intestatario per mantenere un’utenza attiva. In caso di decesso di un parente o di un congiunto, infatti, l’erede ha la possibilità di diventare titolare delle sue utenze, continuando così a mantenerle attive a seconda delle necessità (è il caso, per esempio, di un convivente del defunto che vuole continuare a utilizzare le forniture presenti nella sua abitazione di residenza).
Per la voltura per decesso da parte di un parente del defunto occorre scaricare e compilare un modulo disponibile sul sito del fornitore. In questo documento viene richiesto il cambio di nominativo, mantenendo invariato il contratto preesistente. Se è anche erede dell’abitazione, chi presenta la domanda dovrà effettuare anche la voltura catastale per l’immobile, da presentare all’Agenzia delle Entrate. I moduli compilati dovranno essere spediti tramite raccomandata A/R al fornitore, che procederà con la verifica della richiesta. La procedura per chi non è parente dell’intestatario deceduto è la stessa, la sola cosa che cambia sono i costi.
Per portare a termine il cambio di intestatario per decesso occorre consegnare una serie di documenti e dati, in modo da concludere l’iter e continuare a mantenere attive le utenze. Ecco nel dettaglio cosa serve: dati anagrafici personali:
- nome, cognome, codice fiscale, recapiti e documento di identità;
- dati anagrafici del defunto;
- indirizzo di residenza del nuovo intestatario;
- codice POD per la luce e codice PDR per il gas;
- autolettura aggiornata del contatore luce e gas;
- potenza impegnata per la luce e destinazione di utilizzo del gas;
- titolo di possesso dell’immobile;
- codice IBAN (se si sceglie l’addebito diretto su conto corrente).
Se si vuole continuare a mantenere attive le utenze luce e gas di una persona deceduta, la voltura è obbligatoria. Non è possibile, infatti, avere delle utenze intestate a persone defunte, pena sanzioni e interruzione delle forniture. Se invece dopo il decesso dell’intestatario le forniture erano state interrotte, per riattivarle occorrerà fare un subentro e sottoscrivere un nuovo contratto.
Non esiste una scadenza specifica per effettuare la voltura per decesso, dipende dalle disposizioni individuate e stabilite nel contratto dai vari fornitori. Per chiudere la pratica, dal momento della richiesta ci vorranno dai 5 ai 7 giorni lavorativi, tempi analoghi a quelli della voltura normale.
In maniera simile ai costi della voltura standard, quelli della voltura per mortis causa possono cambiare da fornitore a fornitore. I costi per la voltura di Dolomiti Energia prevedono il pagamento di 25 euro per l’onere amministrativo venditore sia per la luce che per il gas, oltre agli eventuali depositi cauzionali (non addebitati se si sceglie come modalità di pagamento l’addebito diretto su conto corrente).
Per quanto riguarda la voltura per mortis causa, se al momento del decesso gli eredi del defunto avevano già il proprio domicilio presso l’indirizzo in cui è attiva la fornitura - è il caso anche del coniuge - sarà gratuita per la parte degli oneri amministrativi.
Se il soggetto che vuole fare la voltura non è un familiare del defunto, si parla di subentro totale o voltura umana. Gli oneri amministrativi saranno sempre gratuiti ma ci sarà un addebito dei costi come indicato dal contratto.
L’attuale normativa non prevede specifiche sanzioni per le omesse volture da parte degli eredi dell’intestatario deceduto. I contratti dei fornitori prevedono però delle sanzioni di natura contrattuale nel caso in cui le volture non vengano effettuate entro la scadenza dei termini indicati nelle condizioni generali, che possono consistere nell’applicazione di tariffe maggiorate e nell’immediata interruzione senza preavviso delle forniture.
In caso di morosità da parte del defunto, il familiare è obbligato a rimborsare al fornitore gli eventuali arretrati presenti. Se invece non si è imparentati con il precedente intestatario, è possibile chiedere una cessazione amministrativa del contratto (ed eventualmente farne uno nuovo con il subentro).
Se si prevede che l’abitazione del defunto venga lasciata disabitata per molto tempo, o nel caso in cui la si voglia mettere in vendita (per esempio se gli eredi non sono residenti nella stessa abitazione), bisognerà mandare disdetta al fornitore per terminare correttamente il contratto. La procedura da seguire è la seguente:
- compilare il modulo di disdetta del fornitore presente sul sito web;
- contattare il fornitore via mail o al numero verde e mandare il modulo correttamente compilato con raccomandata A/R, oltre a tutti i dati richiesti;
- ricordare di specificare che si sta facendo una disdetta per decesso del precedente intestatario.