Il concetto di classe energetica, introdotto per la prima volta dalla Comunità Europea nel 1995, risulta fondamentale ogni volta che ci troviamo a dover acquistare un nuovo elettrodomestico: da essa, infatti, dipendono i consumi in kWh degli apparecchi, che vanno conosciuti per capire come risparmiare sulla bolletta consumando meno elettricità.

Le prime etichette energetiche, rese obbligatorie nel 1998, andavano dalla lettera A alla lettera D; furono successivamente modificate con l’aggiunta delle sottocategorie “+”, “++”, “+++” alla classe A, per aumentare la precisione nella valutazione dell’efficienza. Questa distinzione nel corso del tempo si è in realtà rivelata poco efficace e in alcuni casi di difficile comprensione per i consumatori: con i continui progressi nel campo dell’efficienza energetica è diventato via via sempre più complesso valutare la differenza dei consumi reali tra una classe e l’altra, che in alcuni casi potevano addirittura dimezzarsi semplicemente passando dalla doppia classe A alla tripla classe A. Per questo motivo, dal 1º marzo 2021 l’Unione Europea ha introdotto delle nuove classi energetiche degli elettrodomestici, nel segno della semplificazione: sono state eliminate le classi A+++, A++, A+, sostituite da una più immediata classificazione che va dalla lettera A alla lettera G. La colorazione relativa all’efficienza energetica rimane invariata: si va dal verde brillante della classe A, quella con la massima efficienza energetica, al rosso scuro della G, quella meno efficiente. 

Vediamo ora come si distingue la nuova tabella e quali sono le differenze tra vecchie e nuove classi.

Tabella classe energetica elettrodomestici

La tabella delle nuove classi energetiche degli elettrodomestici si esprime nelle lettere che vanno dalla A alla G, con una scala cromatica che va dal verde al rosso e delle strisce di diversa lunghezza.

Nella nuova etichetta sono contenute diverse informazioni utili per il consumatore, tra cui:

  • - Consumo energetico, espresso in kWh/anno.

  • - Prestazioni specifiche del prodotto, come il consumo d’acqua del programma eco per le lavastoviglie o la capacità di carico per i frigoriferi.

  • - Un QR Code che consente di accedere alla banca dati EPREL dell’Unione Europea, dove si possono trovare informazioni dettagliate sull’apparecchio.

L'etichetta deve essere esposta sull’elettrodomestico in maniera ben visibile, in modo da permettere al consumatore di effettuare una scelta consapevole sui prodotti che consumano meno energia e garantiscono un maggiore risparmio economico.

Differenza tra le vecchie e le nuove classi

Le nuove normative sulle classi energetiche degli elettrodomestici hanno introdotto standard ancora più stringenti e rigorosi per quanto riguarda l’efficienza energetica, con l’obiettivo di aumentare le classi energetiche delle case.

Non è raro quindi trovare elettrodomestici appartenenti alla classe G, la più bassa, ma che secondo la vecchia classificazione appartenevano alla classe A, una delle più alte. Riassumendo, le differenze rispetto alla vecchia classificazione sono:

  • - Semplificazione della scala, eliminando le tre categorie A+, A++ e A+++, per facilitare la comprensione dei consumatori sui livelli di efficienza energetica degli elettrodomestici.

  • - Standard più stringenti per accedere alle classi superiori, per spingere i produttori a sviluppare tecnologie sempre più efficienti.

  • - Informazioni più dettagliate sugli apparecchi, per permettere ai consumatori di compiere scelte in maniera ancora più consapevole.

  • - Facilitazione del confronto tra i diversi modelli in commercio, grazie alla scala più intuitiva della classe energetica e alla maggiore disponibilità di informazioni.