Il gas naturale è un combustibile fossile, proprio come petrolio e carbone. È presente in giacimenti nel sottosuolo oppure sotto il fondale marino. Il gas naturale è una miscela di idrocarburi leggeri, per il 90% metano (CH4), ed è la terza fonte di energia al mondo, utilizzata per produrre elettricità, per gli impianti di riscaldamento, per cucinare e come combustibile per i veicoli. Se stai cercando un'offerta gas conveniente, puoi dare un'occhiata alla pagina delle nostre Offerte Luce e Gas per la casa.
Ma la cosa curiosa è che il gas naturale è stato tra le ultime fonti di energia ad affermarsi a livello mondiale: fino agli anni Settanta veniva usato solo se estratto in prossimità della zona di utilizzo, altrimenti veniva considerato uno scarto. Quando venivano scoperti giacimenti lontani, si preferiva bruciarlo o disperderlo nell’atmosfera, perché la costruzione di gasdotti e sistemi di stoccaggio veniva considerata economicamente non conveniente.
Nel momento in cui si è scoperto il potenziale di questa materia prima e la coscienza sui problemi ambientali si è diffusa, il gas naturale ha ricevuto una spinta costante tra le fonti fossili, poiché la sua combustione produce meno anidride carbonica rispetto a carbone e petrolio. Il gas naturale non va comunque considerato come una fonte di energia pulita.
Estrazione, trasporto, lavorazione e distribuzione del gas naturale
L’estrazione del gas naturale avviene tramite l’utilizzo di trivelle che forano la roccia che ricopre il giacimento. Il gas si trova a una grande pressione e viene quindi convogliato nei gasdotti che lo trasportano per migliaia di chilometri fino ai siti di stoccaggio oppure direttamente sulle navi, dopo essere stato liquefatto. In alcuni casi il gas deve essere prima lavorato, per esempio per essere separato da altri gas presenti nel giacimento, come anidride carbonica, azoto e idrogeno.
Dai grandi gasdotti hanno origine tubazioni più piccole, che portano il gas naturale in città. È qui che, prima di raggiungere i contatori di case e aziende, la pressione viene diminuita e che viene aggiunto il tipico odore che ci avvisa di una perdita. In natura, infatti, il gas è inodore!
L’origine del gas naturale risale a milioni di anni fa. La formazione è avvenuta con il depositarsi in fondo al mare dei resti di organismi vegetali e animali, insieme ai detriti rocciosi trasportati dai corsi d’acqua e ai sali che precipitano per effetto dell’evaporazione.
Complici la grande pressione, la temperatura e il tempo, questo mix di sostanze si è trasformato in rocce porose – che oggi costituiscono la parte superiore della crosta terrestre – nelle cui cavità i resti organici non decomposti, insieme all’acqua, danno origine agli idrocarburi.
Questo procedimento si chiama mineralizzazione: vegetali e animali diventano gas, petrolio e carbone, che si chiamano combustibili fossili perché derivano dalla fossilizzazione di resti organici.
Il gas naturale si trova quindi a migliaia di metri di profondità, in giacimenti sotterranei sul fondale marino o sulla terraferma, spesso insieme al petrolio. È intrappolato in rocce porose, dette anche “rocce serbatoio”, spesso coperte da strati di argilla impermeabile che ne blocca la risalita.
È evidente che per la mineralizzazione sono necessarie particolari condizioni fisico-chimiche ed è per questo che i giacimenti di combustibili fossili sono distribuiti in modo molto poco uniforme sul nostro pianeta. Le principali riserve a oggi sono localizzate in Russia, Iran, Qatar (che possiedono circa il 50% delle riserve), Algeria, USA e alcune zone dell’Asia Centrale.
Il principale componente del gas naturale (oltre il 90%) è il metano, l'idrocarburo gassoso più semplice e quello con la molecola più piccola, formata da un atomo di carbonio e quattro di idrogeno (CH4). È più leggero dell’aria, non ha colore né odore e non è tossico. Il metano diventa liquido a una temperatura di -83 gradi centigradi quando è sottoposto a una pressione di 45 atmosfere.
Quando si estrae il gas naturale, assieme al metano normalmente ci sono anche idrocarburi gassosi più pesanti come etano, propano, butano e piccole quantità di pentano.
Sono sempre presenti anche modeste percentuali di gas diversi dagli idrocarburi, come anidride carbonica, azoto, ossigeno, gas nobili e solfuro di idrogeno, che però è nocivo e deve essere rimosso prima dell’utilizzo del gas naturale.
Oggi utilizziamo il gas naturale in molti settori e per scopi diversi per la sua grande versatilità e il suo essere relativamente meno inquinante rispetto ad altre fonti fossili.
- Produzione di energia: nelle centrali termoelettriche la combustione del metano genera calore, che viene utilizzato per produrre vapore destinato ad azionare turbine che generano elettricità. Esistono anche le centrali a cogenerazione, dove il gas naturale è utilizzato per produrre in sequenza sia calore che l’elettricità.
- Riscaldamento e cottura: è una fonte comune per riscaldare abitazioni, palazzi, attività industriali e commerciali, uffici, ospedali e locali pubblici, e per alimentare i fornelli per cucinare il cibo, sia nelle case che nei ristoranti e negli hotel.
- Carburante per veicoli: i veicoli a gas naturale sono considerati più ecologici rispetto a quelli che utilizzano benzina o diesel. Il CNG (compressed natural gas) e il GPL (gas di petrolio liquefatto) hanno composizioni diverse: il primo è metano allo stato gassoso, il secondo una miscela liquida di propano e butano.
- Processi chimici e industriali: le industrie alimentari e metallurgiche, il settore laterizio, della ceramica e del vetro, la produzione di materiali tessili, di gioielli e di carta fanno largo uso di gas naturale nei loro processi produttivi.
Ma quindi utilizzare il gas naturale conviene o no? È importante valutare l’uso specifico e la prospettiva, anche futura, perché come ogni fonte di energia anche il gas porta con sé vantaggi e svantaggi.
Vantaggi del gas naturale
- Versatilità: come abbiamo visto, il gas naturale è ancora molto utilizzato in tanti settori e per gli scopi più diversi.
- Efficienza energetica: la conversione del gas in energia è spesso più efficiente rispetto ad altre fonti energetiche.
- Disponibilità: c’è ancora grande disponibilità di gas naturale in diverse aree del mondo e possiamo estrarlo e trasportarlo con relativa facilità.
- Emissioni ridotte: la combustione del gas naturale emette in atmosfera meno anidride carbonica rispetto a carbone e petrolio.
Svantaggi del gas naturale
- Emissioni di metano: in tutto il processo di estrazione, trasporto e utilizzo del gas naturale, si possono avere perdite di metano, un gas che contribuisce più dell’anidride carbonica all’effetto serra.
- Sostenibilità energetica: il gas naturale non è una fonte pulita e non è rinnovabile, e più ne restiamo dipendenti, più importanti potranno essere le implicazioni in termini di sicurezza energetica futura.
- Impatto ambientale: l’estrazione del gas naturale tramite trivellazione può comportare problemi ambientali, come l’inquinamento delle acque sotterranee e alterazioni degli ecosistemi.
- Prezzi incerti: il prezzo del gas naturale è soggetto a oscillazioni dovute a dinamiche del mercato internazionale, equilibri geopolitici, equilibrio tra domanda e offerta, costi di estrazione e trasporto.
Dopo l’anidride carbonica (CO2), il metano è il principale responsabile del riscaldamento globale. Nonostante il gas naturale sia, infatti, meno inquinante rispetto agli altri combustibili fossili (bruciando produce circa la metà di CO2 del carbone), gli effetti delle emissioni dovute al suo utilizzo umano hanno un impatto negativo sull’atmosfera.
Il gas naturale contribuisce al cambiamento climatico principalmente attraverso le perdite di metano che avvengono nel trasporto, l’allevamento animale e con la produzione di CO2 della combustione.
Abbiamo detto che il gas naturale deriva dai resti di esseri viventi preistorici finiti in profondità nel corso delle ere geologiche. I combustibili fossili contengono carbonio, uno dei principali elementi di cui sono fatti gli esseri viventi, e bruciando producono molta energia. Ma anche anidride carbonica, tra i gas serra che causano il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.
A questo aggiungiamo il fatto che, nonostante le tecniche di estrazione e trasporto siano sempre più efficienti, un po' di gas viene sempre liberato nell'atmosfera prima di giungere ai luoghi di utilizzo. Infine, il metano viene anche prodotto dagli animali (in Italia il 43% delle emissioni di metano sono dovute agli allevamenti), o si disperde nell'atmosfera in seguito all'attività mineraria.
Per ridurre l’impatto del gas naturale, oltre alla soluzione più ovvia e cioè la riduzione dei consumi con il progressivo passaggio a fonti pulite e rinnovabili, c’è il meccanismo della compensazione della CO2 grazie ai progetti carbon offset.
Per la sua convenienza e per il fatto che in giro ci sono moltissime cucine e caldaie che lo usano, il gas continua a essere molto diffuso. Compensare la CO2 significa sostenere attività che contribuiscono a emettere meno anidride carbonica oppure permettono di assorbirla invece che emetterne dell’altra.
Si tratta di progetti rivolti alle aziende o anche ai fornitori di energia e gas. Anche noi di Dolomiti Energia abbiamo un programma di compensazione della CO2 che riguarda tutte le nostre Offerte Gas casa: diciamo che il gas che vendiamo è a impatto neutro, proprio perché ci occupiamo di neutralizzare le emissioni di carbonio dovute agli utilizzi dei nostri clienti, che possono così scaldare gli ambienti o cucinare in modo più sostenibile.
Per valutare complessivamente il gas naturale come fonte energetica, bisogna bilanciare i vantaggi immediati con gli impatti ambientali di cui abbiamo parlato e con le sfide a lungo termine degli obiettivi di sostenibilità. L’attenzione verso fonti di energia pulite a cui siamo chiamati tutti potrebbe offrire al gas naturale un ruolo di transizione, ma è importante considerare appunto le sue implicazioni complessive. Basti pensare a come la crisi del gas e la guerra in Ucraina abbiano scardinato da un giorno all’altro un mercato energetico tutto sommato stabile in quel periodo storico.
L’Unione Europea ha l’obiettivo collettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. È vero che le emissioni di metano hanno una durata nell’atmosfera di soli dieci anni circa, cioè dieci volte inferiore a quella dell’anidride carbonica; ma il suo potenziale di riscaldamento globale in venti anni è oltre ottanta volte quello dell’anidride carbonica. Il cambiamento climatico sta progredendo velocemente, ora dobbiamo concentrarci sugli impatti entro i prossimi anni. Ecco perché la graduale, ma costante, sostituzione del gas naturale con fonti rinnovabili sembra al momento l’unica alternativa possibile.