L’aumento del prezzo dell’energia elettrica sul mercato all’ingrosso fa schizzare il costo delle bollette della luce. Ma come mai più aumenta il prezzo del gas, più aumenta quello dell’energia, compresa quella rinnovabile? La causa è nel meccanismo che sta alla base della definizione del Prezzo Unico Nazionale (PUN): si chiama Sistema di prezzo marginale ed è il modello con cui si stabilisce il prezzo dell’energia ogni giorno, adottato dal mercato italiano e in gran parte anche in Europa.
Facciamo un po’ di chiarezza su questo aspetto determinante per capire il legame fra gas ed elettricità.
Da una parte c’è l’offerta, cioè le aziende che producono l’energia elettrica a partire da diverse fonti, rinnovabili – come sole, acqua e vento – o fossili – come gas, petrolio e carbone. Dall’altra parte c’è la domanda, cioè i consumatori. Nel mezzo c’è il Gestore dei Mercati Energetici (GME), una società che organizza e coordina il mercato dell’energia per la disponibilità di energia necessaria.
Ogni giorno, tutti i produttori offrono in borsa al Gestore dei Mercati Energetici l’energia elettrica che potranno produrre per soddisfare i consumi dei clienti finali del giorno seguente, dichiarando il prezzo di vendita.
Il GME verifica quanta energia è necessaria per soddisfare la domanda ora per ora del giorno successivo e in ciascuna delle sette zone elettriche italiane: Nord, Centro-Nord, Centro-Sud, Sud, Calabria, Sicilia e Sardegna. Il GME, secondo il Sistema di prezzo marginale, quindi accetta le offerte dei produttori a partire da quelli che hanno dichiarato il prezzo più basso, fino a soddisfare la domanda facendo entrare in produzione le centrali in ordine di prezzo crescente.
Le centrali che hanno i prezzi di produzione più alti oggi sono quelle termoelettriche a gas. Quelle con i prezzi più bassi sono, invece, le centrali che utilizzano fonti rinnovabili per produrre energia pulita e che quindi, per come funziona il mercato, entrano sempre per prime in produzione. Questo per il semplice motivo che non devono acquistare a loro volta un combustibile come fonte primaria, che si aggiunge al costo di gestione delle centrali termoelettriche. In pratica, acqua, sole e vento sono gratuite, il gas no e sappiamo quanto sia aumentato il suo costo nell’ultimo anno.
Per essere precisi, l’ordine dei prezzi dal più basso al più alto, stanti gli attuali prezzi internazionali dei combustibili è: rinnovabili, carbone, gas.
Eccoci al punto fondamentale della questione: il meccanismo di formazione del prezzo prevede che tutta l’energia offerta in borsa per coprire la domanda – tutta, da fonte rinnovabile e non – venga pagata ai produttori dal GME al prezzo dell'ultima offerta accettata (cosiddetta marginale), cioè la più costosa di tutte che oggi, nella maggior parte dei casi, proviene da una centrale termoelettrica a gas: una fonte che in Italia attualmente copre oltre il 40% della produzione elettrica. Ecco perché il prezzo del gas naturale influisce direttamente anche su quello dell’energia. Se il prezzo del gas aumenta, tutta l’energia prodotta, compresa quella pulita da fonte rinnovabile, risentirà dello stesso aumento e sarà venduta sul mercato energetico al GME a costi più elevati. Con il Sistema di prezzo marginale, oltre a dipendere dal gas, il prezzo dell’energia elettrica in Italia è uno solo uguale per tutti.